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284 | libro iv. |
emendazione; massimamente dove è così sfaccendato discorrimento, che non lascia aver contrizione verace. Ma qui nel Sacramento dell’altare tutto intero sei tu presente, Dio mio ed uomo, Cristo Gesù; dove abbondevole frutto si coglie d’eterna vita, qualunque volta tu sii degnamente, e con pietà ricevuto. A questo poi leggerezza alcuna non è che ci tragga, nè curiosità o vaghezza de’ sensi, ma ferma fede, speranza divota, ed amore sincero.
10. O Dio invisibile, creatore del mondo, come adoperi tu maravigliosamente con noi! in qual dolce e graziosa maniera tu usi co’ tuoi eletti! Conciossiachè ciò trapassa ogni umano intendimento, ciò singolarmente rapisce i cuori de’ buoni, e gli accende ad amare. Imperocchè eglino, i veri fedeli tuoi, che in tutta la vita loro si studiano ad emendare se stessi, da questo degnissimo Sacramento ritraggono grazia di gran divozione, e stimolo di virtù.
11. O ammirabile grazia del Sacramento, a tutto altri nascosta, fuor solamente a’ fedeli di Cristo; essendochè gl’infedeli, e que’ che sono