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262 | libro iii. |
e aridità di mente non venga meno l’anima mia. Io ten’ priego, o Signore; trovi io grazia nel tuo cospetto: imperocchè la tua grazia a me basta, quando pur niente avessi di quelle cose che la natura appetisce. Se io sia tentato, o travagliato per molte tribolazioni, io non temerò nessun male, mentrechè meco stia la tua grazia. essa è mia fortezza; essa di consiglio mi provede, e d’ajuto. ella di tutti i nemici è più poderosa, e di tutti quanti i sapienti più saggia.
6. Essa maestra di verità, norma di disciplina, luce del cuore, conforto ne’ travagli, dissipatrice della tristezza, allontanatrice del timore, nutricatrice della divozione, madre di lagrime. Or che son io senza di lei, se non arido legno, e ceppo inutile da gettar via? La tua grazia adunque sempre mi prevenga, e m’accompagni, o Signore; e facciami ad ogni ora studioso alle buone operazioni, per Gesù Cristo tuo figliuolo. Così sia.