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capo liv. | 253 |
qualche uomo spirituale, e della mente illuminato, si possono ben discernere. Tutti a dir vero appetiscono il bene, e studiansi pure ne’ loro detti, o ne’ fatti ad alcuna bontà; e perciò dalla apparenza del bene molti sono delusi.
2. La Natura è scaltra, e molti lusinga, allaccia ed inganna, ed ha sempre se stessa per fine: ma la Grazia procede con semplicità, schifa tutto ciò che ha vista di male, non trama frodi, e tutto fa puramente per amore di Dio, nel quale pure come in termine si riposa.
3. La Natura non s’acconcia se non per forza al morire, nè vuol esser depressa, superata, nè altrui star soggetta, nè sottomettersi spontaneamente. la grazia d’altra parte, si studia nella mortificazione, contrasta alla sensualità, proccura d’essere soggettata, ama d’esser vinta, nè usar vuole la sua libertà; gode d’esser ristretta sotto disciplina, e non è vaga di signoreggiare a persona; anzi di vivere, stare, e rimanersi mai sempre nella soggezione di Dio; e per amore di lui è apparecchiata di chinarsi umilmente ad ogni uomo.
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