Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
242 | libro iii. |
rà tutta in cantici, e alle tue laudi divota. Ma se tu mi ti togli, come spesso s’è usato, ella non potrà correre la via de’ tuoi comandamenti; anzi starà piegata sulle ginocchia, battendosi il petto; poichè non va più per lei come dianzi, quando riluceva sovra il suo capo la tua lucerna, e all’ombra delle tue ali era guardata dalle tentazioni, che l’assaliscono.
3. O Padre giusto, e sempre laudabile: ecco l’ora è venuta, che sia provato il tuo servo. Padre amabile, è ragione che adesso il tuo servo patisca alcuna cosa per te. Padre maisempre degno d’onore, è arrivato il tempo, che tu ab eterno sapesti dover venire, nel quale per breve spazio sia in vista abbattuto il tuo servo; ma viva però sempre di dentro appresso di te: ch’egli sia avvilito alcun poco, e umiliato, e morto nella opinione degli uomini, sia da travagli macerato, e da affanni; acciocchè egli di nuovo nell’aurora di un nuovo giorno risorga con te, e sia in cielo glorificato. Padre santo, tu hai ordinato e voluto così; e come tu stesso ordinasti, così s’è fatto.