Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/253


241

CAPO L.


Come l’uomo desolato si debba offerire

nelle mani di Dio.


1. Signore Iddio, Padre santo, sii tu adesso benedetto e in eterno; che come è tuo volere, così s’è fatto; ed è bene quello che fai. In te si rallegri il tuo servo, non in sè, nè in nessun’altra cosa; poichè tu solo sei vera allegrezza, tu mia speranza e corona, tu mio gaudio e mia gloria, o Signore. Che ha egli il tuo servo, se non ciò ch’ebbe da te, senza averne egli alcun merito? tue sono tutte le cose, che tu gli hai donate, e che hai fatte. Io sono povero, ne’ travagli usato fin dalla mia giovinezza: ed alcuna volta l’anima mia s’intristisce fino alle lagrime; e talor anche secostessa si turba, per le passioni che la combattono.

2. Io desidero la giocondità della pace, domando la pace de’ tuoi figliuoli, che nella luce della consolazione da te son pasciuti. Se tu mi dai pace, se una santa allegrezza m’infondi, l’anima del tuo servo sa-