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capo xlix. | 239 |
sembreranno disconvenienti, e di nessuna utilità. E però che tu non ardisci resistere al comando d’un tuo maggiore (essendo tu posto in alcuna suggezione), pertanto ti par duro di camminare a posta degli altri e di partirti d’ogni tuo sentimento.
6. Ma guarda, o figliuolo, al frutto di queste fatiche, guarda al presto fine, e al premio grandissimo, e non m’avrai punto gravezza; anzi conforto fermissimo alla tua sofferenza. Imperciocchè per questa picciola soddisfazione, che ora volontariamente neghi a te stesso, tu farai sempre ogni tuo piacere nel cielo, essendo che ivi tu troverai tutto quel che tu voglia, o sappia desiderare. ivi tu avrai la possession d’ogni bene, senza paura di perderne. ivi la tua volontà, fatta una cosa con me, niente mai bramerà di straniero, niente di proprio. quivi non ci sarà alcuno che ti resista, niuno che si lamenti di te, niuno che t’impedisca, e niente che ti s’opponga; anzi tutte le cose da te bramate avrai a piacere, e tutto sazieranno il tuo affetto, e sì l’empieranno a ribocco. ivi renderò io gloria, per lo disprezzo sofferto, ivi