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236 | libro iii. |
del carcere del tuo corpo, per poter contemplare senza alternamento di notte, la mia chiarezza; allarga il tuo cuore, e con tutta avidità questa santa ispirazione ricevi. Rendi quelle grazie che puoi maggiori alla sovrana bontà, la quale teco adopera con tal degnazione, così pietosamente ti visita, con tale ardore t’accende, sì potentemente rilévati, sicchè per lo proprio tuo peso tu non ricada nelle cose terrene. Imperciocchè ciò tu non hai per alcun tuo pensiero, nè per isforzo che faccia; anzi per sola degnazione della grazia superna, e del divino favore: acciocchè tu cresca in virtù, e in maggiore umiltà, e ti disponga a’ combattimenti che soprastanno, e t’adoperi di stringerti a me con tutto l’affetto del cuore, e con acceso amore servirmi.
2. Figliuolo, spesso il fuoco arde; ma senza fumo non ascende la fiamma. E così sonoci alcuni, che si struggono di desiderio del cielo; ma non son però liberi dal solletico del carnale appetito. ed impertanto, essi non affatto, nè puramente per l’onore di Dio ne lo pregano con tanto ardore. Cotale è spesse volte anche