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230 libro iii.

Verrà, in quel giorno che sa il Signore, la pace; e allora non sarà più, come adesso, giorno e notte; ma luce perpetua, chiarezza infinita, ferma pace, e sicuro riposo. Allora tu non dirai: Chi sarà, che mi sciolga da questo corpo mortale. nè più griderai: Ahimè, ch’egli è prolungato il mio esilio! imperciocchè sarà precipitata la morte, salute immanchevole, nessuna ansietà, beato piacere, dolce e graziosa conversazione.

3. Oh! se tu avessi veduto l’eterne corone de’ Santi nel cielo, e in quanta gloria esultano adesso coloro, che già a questo mondo sono stati, e quasi reputati indegni della medesima vita: in verità, che tu di presente ti umilieresti fino a terra, e a tutti anzi procacceresti di farti soggetto, che di sovrastare ad un solo: nè giorni allegri in questa vita non brameresti, ma godresti piuttosto d’essere per amore di Dio tribolato; e l’essere riputato per niente appo gli uomini, l’avresti in conto di sommo guadagno.

4. Oh! se queste cose ti sapessero buone, e profondamente ti scendessero al cuore, come oserestu pure