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capo xlv. | 223 |
mia mente è assicurata, e in Cristo fondata. il medesimo fosse di me, nessuno umano timore m’angustierebbe sì facilmente, nè per saettar di parole io non sarei mosso. Ma e chi può antivedere tutte le cose? e chi a tempo prendersi guardia da’ mali avvenire? se quelli che son preveduti, pure ci pungono; or che faranno poi gl’improvvisi, se non gravemente ferirci? Ma perchè non ho io infelice provveduto a me stesso? perchè ho io sì leggermente altrui dato fede? Ma noi siamo pur uomini, nè altro siamo, che uomini fragili; comechè da parecchi noi siamo angeli nominati, e creduti. Or a cui, Signore, crederò io? a cui, se non solo a te? Tu sei verità che non fai, nè puoi ricevere inganno: e per lo rovescio, Ogni uomo è bugiardo, infermo, instabile, e cadevole, massimamente nelle parole; sicchè appena è da creder di subito quello, che ha tutta sembianza di verità.
4.Oh! quanto providamente n’hai tu fatti accorti, che ci dovessimo guardare dagli uomini; e che nemici dell’uomo sono i suoi famigliari; e che non è da credere se altri dica;