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capo xl. 213

e se io non sia ajutato da te, e del cuor riformato, io ne divengo del tutto tiepido, e dissoluto.

Ma tu, o Signore, sei sempre desso, e duri in eterno buono, immutabilmente giusto e santo; bene, giustamente, e santamente facendo ogni cosa, e tutte ordinandole con sapienza. laddove io, che al difetto son anzi inchinevole, che al profitto, non duro lungamente in un medesimo stato; anzi ben sette tempi si cambiano sopra di me. Nondimeno allora di subito io mi sento mutare in meglio, quando a te piaccia di porgermi al soccorso la mano: poichè tu solo senza umano provvedimento puomi ajutare, e in tanto assodarmi, che il mio volto da se stesso più non si muti: anzi in te solo stia vólto, e si riposi il mio cuore.

3. Il perchè, se io sapessi ben rifiutare ogni umano conforto, tra per acquistarmi la divozione, e per lo bisogno che mi stringe a cercare di te (perocchè non ci ha al mondo chi mi consoli); ben potrei ragionevolmente sperare della tua grazia ed esultar per lo dono della tua nuova consolazione.