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208 | libro iii. |
gnan sì bene, ma con alcuna eccezione; imperciocchè non affatto fidandosi in Dio, si studian di provvedere a se stessi, alcuni anche tutto sacrificano in sulle prime; ma poi dalla tentazione battuti, ritornano alle cose loro; e però niente avanzano nella virtù. Or questi tali alla libertà vera del cuor puro, nè all’onore della mia dolce dimestichezza non perverranno giammai, se non dopo fatta intera rassegnazione, e quotidiana immolazione di sè, senza cui nè sta, nè può stare la union fruitiva.
5. Io t’ho detto assaissime volte, ed ora il dico da capo: Lascia te stesso, rassegna te stesso, e godrai somma pace di cuore. Da tutto per lo tutto; niente cerca, niente pretendi; sta semplicemente e fermamente in me, e possederai me. tu sarai libero del cuore, nè le tenebre t’ingombreranno. A questo ti sforza, questo di manda, questo desidera; che tu possa disimbarazzarti d’ogni proprietà, e nudo seguitar il nudo Gesù, morire a te stesso, ed eternalmente vivere a me. Allora tutte le vane fantasie, le ree instigazioni, e le cure superflue dileguerannosi. allora pur darà