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CAPO XXXVII.


Della pura e intera rassegnazione di sè, per ottenere

la libertà del cuore.


1. Figliuolo, lascia te stesso, e sì troverai me. Non elegger mai cosa alcuna, nè farla tua propria, e n’avrai sempre guadagno. Imperciocchè, come tu m’abbi rassegnato te stesso, nè più da me ti ripigli, ti sarà cresciuta grazia maggiore.

2. Quante volte farò io questo, o Signore, e in quali cose abbandonerò me medesimo?

3. Sempre, e in ogni tempo; siccome nel poco, così nel molto. io non eccettuo nessuna cosa; anzi in tutte ti voglio aver nudo. Altramenti, come potresti esser tu mio, ed io tuo, se non sii dentro e fuori d’ogni proprio tuo volere spogliato? Quanto più tosto ciò fai, tanto ne starai meglio; e quanto più pienamente e sinceramente, tanto farai più mio piacere, e tuo maggior lucro.

4.Ce n’ha di quelli, che si rasse-