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capo xxxiii. | 199 |
ora divoto, ora indivoto; adesso diligente, adesso accidioso; talora grave, talora leggieri. Ma al disopra di queste mutabili cose si regge l’uom saggio, e bene nello spirito ammaestrato, niente badando quello ch’egli senta dentro di sè, o di qual parte soffi il vento della mutabilità; ma sì a questo, che tutta l’intenzione della sua mente al diritto e bramato fine stia volta. Imperciocchè per tal modo potrà tenersi immobile in un medesimo stato, col semplice sguardo di sua intenzione in me fisamente fermato al variar di tanti e sì diversi accidenti.
2. Or quanto più puro sarà l’occhio dell’intenzione, e tanto si va più sicuro tralle varie procelle. Ma in molti l’occhio della pura intenzione è annebbiato: conciossiachè assai leggermente l’uom guarda a qualche dilettevole oggetto, che gli dà innanzi: poichè di rado si trova chi sia affatto libero d’ogni macchia di amore privato. Così una volta i Giudei erano venuti a Bettania alla casa di Maria e di Marta, non per Gesù solamente, ma e per veder quivi Lazaro. Si vuol dunque in guisa nettar l’oc-