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186 | libro iii. |
gevoli e me altresì che passerò insieme con loro: poichè niente è durevole sotto del sole; dove tutto è vanità e afflizione di spirito. Oh quanto è saggio colui, che pensa così!
5. Dammi, o Signore, la celeste sapienza; acciocchè io impari te sopra tutte le cose cercare, e trovarti, e te sopra tutte le cose gustare ed amare; e così giudicare delle altre, secondo che sono, e dalla tua sapienza sono state ordinate. Dammi ch’io accortamente schivi chi m’accarezza, e pazientemente sopporti chi mi contrasta. Poichè quest’è grande saviezza, non lasciarsi muovere ad ogni fiato di parole, nè alla Sirena che mal ti lusinga, porgere orecchio. Conciossiachè in tal modo si segue avanti sicuramente l’impreso cammino.
CAPO XXVIII.
Contro le lingue de’ detrattori.
1. Figliuolo, non ti dolere, se altri abbia rea opinione di te e quello dica, che mal volentieri tu senti. Tu