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CAPO XXV.
In che stia la ferma pace del cuore, e ’l vero profitto.
1. Figliuolo, io già ho dette queste parole: Io vi lascio la pace, io dò a voi la mia pace: non quale la dà il mondo, cotale io la dò a voi. Tutti vogliono pace, ma non tutti si provvegono di que’ mezzi, che ci recano a vera pace. La mia pace è con gli umili e mansueti di cuore: la pace tu avrai nella molta pazienza. Se tu ascolterai me, e farai quello che io ti dico, potrai godere di molta pace.
2. Or che dovrò io fare?
3. In ogni atto attendi a te stesso, a quello che tu fai, e dici; e tutto il tuo intendimento indirizza a questo di piacere a me solo, e fuori di me niente desiderar, nè cercare. Ma e degli altrui detti o fatti non correre a far giudizio; nè t’intrametti di quelle cose, che a te non furono raccomandate; e sì potrà essere, che tu poco, o di rado ti turbi. Il non sen-