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168 | libro iii. |
sa creata dominatore; chi mi darà ali di vera libertà da volare in te, e in te riposarmi? Deh quando mi sarà data piena copia di sperimentare quanto sei tu soave, o Signore Iddio mio? Quando potrò io in te raccogliermi interamente, in guisa che per lo eccessivo amor tuo non senta me stesso; anzi te solamente sopra ogni senso e misura, da tutti non conosciuta? Ora frattanto io piango assai spesso, e con dolore mi porto la mia miseria. Essendo che in questa valle di miserie m’incolgono molti mali, i quali spesse volte mi turbano, mi rannuvolano, e mi contristano, m’impediscono soventemente e distraggono, m’allettano e allacciano, acciocchè io non abbia libera copia di te, nè goda de’ cari amplessi, de’ quali tu sempre sei largo alle anime sante. Deh ti muovano a pietà i miei sospiri, e il vedermi in tante maniere qui desolato!
4. O chiarezza dell’eterna gloria, Gesù, conforto dell’anima pellegrinante, ecco davanti a te la mia bocca sta senza voce, e ’l mio silenzio a te parla. Fino a quanto il Signor mio indugia a venire? deh! venga a me