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capo xxi. | 167 |
pia mai dare, ed infondere, sopra ogni gaudio e giubilo, che l’anima mia possa gustare, e in essa capire, sopra gli Angeli e gli Arcangeli finalmente, e sopra tutte le gerarchie del cielo, sopra tutte le visibili cose ed invisibili, e sopra tutto quello, che non sei tu, o mio Dio.
2. Poichè tu, Signore Dio mio, sopra tutte le cose sei ottimo, tu solo altissimo, tu potentissimo, tu solo sufficientissimo e pienissimo, tu solo soavissimo e deliziosissimo, tu solo bellissimo ed amantissimo, tu solo sopra ogni cosa nobilissimo, e gloriosissimo; nel quale raccoltamente e perfettamente son tutti i beni, e sempre sono stati, e saranno. E per ciò è manchevole e insufficiente tutto quello che fuor di te stesso mi doni, e mi fai conoscer di te, oppur mi prometti, se non mi dai a vedere e possedere pienamente te stesso. Conciossiachè non può il mio cuore riposarsi veracemente, nè interamente rimaner pago, s’egli in te non si posi, sopra ogni dono levandosi, ed ogni creatura.
3. O mio dilettissimo sposo Gesù Cristo, amatore purissimo, d’ogni co-