Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
160 | libro iii. |
rebbe curato di seguitarti? Ahimè, quanti a pezza indietro si rimarrebbono, se non vedessero i tuoi chiarissimi esempi! Ecco, noi siamo pur tiepidi dopo uditi tanti tuoi prodigi ed insegnamenti: or che sarebbe, se a seguitarti non avessimo tanta luce?
CAPO XIX.
Della sofferenza delle ingiurie; e chi sia provato
vero paziente.
1. Che è quello, che dici, o Figliuolo? cessa di lamentarti, considerata la mia passione, e degli altri Santi. Tu non ti sei fatto forza ancora fino a dar sangue. Picciola cosa è quello che soffri tu verso di quelli, che tante ne hanno patito, e sì duramente furon tentati, sì gravemente tribolati, e in sì diverse maniere esercitati e provati. Bisogna dunque, che tu ti rechi a mente le pene più gravi tollerate dagli altri, acciocchè tu porti le tue leggieri con più pazienza. E se elle non ti sembran leggieri, vedi bene, che ciò nol faccia la tua insofferenza. Ma o elle sieno