Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
capo ii. | 5 |
parole niente appagano l’anima; ma la santa vita riconforta la mente, e la coscienza monda porge grande fiducia appo Dio.
3. Quanto più e meglio tu sai, tanto sarai più distrettamente giudicato, ove tu non sia vissuto con più santitá. Non voler dunque levarti in alto per arte, o scienza che tu ti abbia: piuttosto temi della dottrina che ti fu conceduta. Se ti pare aver scienza di molte cose, ed in quelle essere assai profondo, bada però che sono troppo più quelle, che tu non sai. Non voler sentire altamente; ma piuttosto confessa la tua ignoranza. Perchè vuoi tu metterti innanzi ad alcuno; conciossiachè molti ci sieno più dotti, e più nella legge versati di te? Se nulla tu vuoi sapere, ed imparare utilmente, ama di non esser saputo, ed essere tenuto da nulla.
4. Quest’è altissima lezione e utilissima, il verace conoscimento, e lo spregio di se medesimo. Il non tener di sè verun conto, e degli altri sempre bene ed onorevolmente sentire, è gran sapienza e perfezione. Quando tu pur vedessi altrui apertamente commettere qualche peccato, eziandio