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capo vii. 135

prova, di quello che se tu avessi secondo il piacer tuo, continua prosperità. Imperciocchè non si vogliono estimare da ciò i meriti; se altri abbia visioni, o consolazioni maggiori, s’egli delle Scritture sia esperto, o più in alto locato; ma s’egli sia stabilito in vera umiltà, e riempiuto d’amor di Dio, se puramente e solamente sia in ogni suo atto sollecito dell’onore di Dio; se egli reputi se stesso niente; e in verità s’abbia a vile, e più goda d’essere altresì dagli altri disprezzato, e depresso, che non onorato.


CAPO VIII.


Della bassa estimazion di se stesso

negli occhi di Dio.


1. Parlerò io dunque al mio Signore, che sono polvere e cenere? Se io mi tengo da più, ed ecco che tu mi stai contro: e veridico testimonio mi rendono le mie iniquità, nè io posso già contraddire. Che se io invilisca me stesso, e mi riduca al mio nulla, e d’ogni propria stima mi