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120 libro iii.



Preghiera ad impetrar grazia di divozione.


6. Signore Iddio mio, tu mi sei ogni bene. E chi mi son io che ardisco di parlare con te? Io sono poverissimo, e vile tuo servo, e dispregevole vermicciuolo; troppo più povero, e più dispregevole di quello che io sappia e ardisca di dire. Ricorditi non pertanto, o Signore, ch’io sono niente, niente ho, niente vaglio. Tu solo se’ buono, tu giusto, tu santo; tu puoi tutto, dai tutto, tutto riempi; il peccatore è il solo, che tu lasci vuoto. Rammentati delle tue misericordie, ed empi della tua grazia il mio cuore, da che tu non vuoi che sieno vuote le tue fatture.

7. Or come poss’io reggermi in questa misera vita, se la misericordia e grazia tua non mi porge soccorso? Non voler rivoltar da me la tua faccia; non voler prolungar leFonte/commento: 1815b tua visita, nè differire la tua consolazione, sicchè l’anima mia non ne diventi come terra senz’acqua davanti a te. Insegnami fare la tua volontà. insegnami degnamente e umilmente vive-