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ne torni a casa sua; non attacchi a’ fratelli la mala paura che fiacca lui».

Non nel numero delle braccia sta la forza, ma sì negli animi deliberati e concordi. Collo sfidare i paurosi ch’escano e liberino i fratelli dalla maledizione della codardia; s’infondeva anche ne’ dubitanti coraggio. Ed è bello che il sacerdote nelle prime file si mostri, e conforti a generosa speranza non nelle umane posse ma in Dio; perchè dal cielo, come pioggia fecondatrice sui campi, viene il valore ne’ cuori. Ma come potrà egli ne’ suoi venerabili vestimenti comparire dinnanzi all’esercito il sacerdote, come potrà far risplendere, quasi lume d’unico sole, il nome di Dio su tante armi, se la guerra non è sacra, se la battaglia non è pura d’odio, di cupidigia, d’orgoglio; se non si combatte per la patria e per l’umanità, se capitani e soldati e preti non siano nella giustizia un’anima sola?


«Quando direte, o popolo d’Israello: Vo’ mettermi sul capo un re, al modo che l’hanno le genti serve degl’idoli, le quali mi stanno intorno; allora prenderete in re quello che il Signore Dio vostro avrà trascelto dal numero de’ vostri fratelli. Non potrai fare tuo re uom d’altra gente. «E quand’egli sarà stabilito sopra di voi, non si pensi di mantenere gran numero di cavalli e d’armigeri; nè, inorgoglito della cavalleria ch’egli ha intorno, si pensi di ricondurre il popolo in terra d’Egitto o in altra regione straniera; massimamente che il Signore vi comandò di non più ritornarvene a quella volta. Non accumuli cotesto re gran ricchezza d’oro e d’argento.