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nella terra di Madian Sefora sua moglie co’ due figliuoli, che vedessero i loro parenti per l’ultima volta su questa terra. Ci andò Sefora, consolata della libertà novella del popolo d’Israello, e delle grandi cose che aveva operate Iddio per la mano di suo marito, di quell’uomo che ella incontrò fuoruscito e poveretto al pozzo dell’acqua viva, e un atto generoso fu pegno del loro amore. Andò consolata Sefora di ciò, ma dolente che più non vedrebbe nè la casa ove nacque, nè i monti noti.



Or quando Mosè ebbe col popolo ebreo spiegate le tende, appiè del monte Sinai, ecco Sefora che, distaccatasi da’ suoi, gli ritorna co’ due figliuoli; e Ietro veniva con loro, il suocero di Mosè. Avutane novella, Mosè gli andò incontro; e lo baciò con affetto così rispettoso come suol essere l’affetto vero; e si dissero cordiali parole. E ragionando entrarono nella tenda, e Mosè narrò al suocero le grandi cose operate dal Signore a pro d’Israello, e tutte le incomodità della via: le narrò senza vanto, a Dio dando merito d’ogni cosa, e parlando il meno che poteva di sè. Ietro si rallegrò che Israello fosse così mirabilmente libero dalla mano de’ tristi re. E disse: «Benedetto il Signore che v’ha liberati. Iddio solo è grande. Vollero superbamente portarsi contro esso, che è solo grande: provocarono in sè la pena». Offerse Ietro sacrifizii al Signore, lui riconoscendo Dio unico. E vennero Aronne e tutti gli anziani d’Israello, e mangiarono in sua compagnia con tranquilla allegrezza religiosa.

Il dì seguente, Mosè sedette a giudicare le differenze’ del popolo; e i figli d’Israello stavano lì aspettando ciascun