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ch’essi avevano pregato lui tanto tempo umilmente; pregò se n’andassero tutti quanti con gli armenti e le gregge. E gli Egiziani tutti li pressavano a irsene presto via, e dicevano: «Che non si muoia noi tutti». Così se ne uscirono, distinti ordinatamente in ischiere secondo le schiatte, secento mila uomini, senza i bambini e le donne; e pecore e buoi e animali in numero grande molto. Quando prima i figliuoli di Giacobbe posero piede in Egitto, non erano che settanta. In quattrocento trent’anni di travagli moltiplicarono tanto: dappoichè il Signore volle così.
Usciti che furono del luogo detto Socot, Mosè disse al popolo: «Ricordatevi sempre di questo giorno che siete usciti dal luogo di servitù; ricordatevi come nella sua potenza Dio vi ha liberati. E la memoria della libertà vi sia come un anello di ricordo nella mano, e come dinnanzi agli occhi un’imagine sempre viva: acciocchè, per riconoscenza di tanto, la legge del Signore, o Israello, ti sia sempre nel cuore, sempre ti sia sulle labbra. E sia la solennità di questo tempo solennemente da te celebrata per tutte le generazioni con culto sempiterno; e si tramandi dai padri ai figliuoli come legittima eredità». Così si misero in cammino, e presero non attraverso ai paesi abitati, che tanta moltitudine non paresse ai popoli di colà minacciosa, e non insorgessero guerre, dalle quali atterriti i figli d’Israello si ritornassero in Egitto alla vita schiava. Ma presero dalla via del deserto, ch’era lungo il mar Rosso: e, chiudendo nel mezzo le donne e i vecchi e i bambini andavano armati in bella ordinanza. E prese Mosè le ossa di Giuseppe con seco, essendochè aveva Giuseppe, morendo, pregato i figli d’Israello, e dettogli: «Quando Iddio vi farà liberi,