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Mosè: «Io son quegli che sono». Soggiunse dopo un poco la voce: «Dirai a’ figliuoli d’Israello: QUEGLI CHE È, a voi mi manda». Parole degne di Dio. Dio solo è; noi ci siamo nel mondo, e tutte le creature che sono nell’universo, perchè hanno l’essere da Dio, ci sono. Dio è; solo Dio è necessario: le creature tutte potrebbero perire, potrebbero non essere. Dio è: non è in tale o tal luogo come noi: è per tutto, è immenso. Dio è: non è in tale o tal tempo come noi, che prima non eravamo, e siamo stati creati: Dio non ha tempo, è eterno. Dio è presente a tutto; dunque veggente tutto: non ha nè passato nè avvenire; è puro atto, infinito. Dio è: dunque, se noi vogliamo trovar vita, pace, verità fuor di Dio, non si può: a lui solo dobbiam chiedere il bene, ringraziare lui solo di quel che siamo. Il falso, il male, non è veramente; il falso, il male è il contrario di Dio, il nulla, la distruzione dell’esser nostro. Chi dice cosa non vera o fa cosa non buona, si sforza, quant’è in lui, di distruggere se stesso e la verità, cioè tutte le cose. Onde, allorchè Dio manda dicendo a Israello: «Quegli ch’è, vi vuol liberare»; dice: se voi sperate libertà da altri che da Dio, sperate dal nulla; avrete nulla.
Dopo quelle parole la voce si fece di nuovo sentire a Mosè in questa forma: «Dirai a’ figli, d’Israello: Il Signore Iddio de’ padri vostri, il Dio d’Abramo, il Dio d’Isacco, il Dio di Giacobbe mi manda a voi. Il mio nome è eterno; e la memoria di me deve durare e crescere di generazione in generazione. Va’, aduna gli anziani d’Israello, e dirai loro: Ho vedute tutte le calamità che v’han colti in terra d’Egitto, e ho promesso di togliervi da servitù. E ascolteranno la tua voce, ed entrerete al re d’Egitto voi e i seniori d’Israello