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Così si partì dalla terra di Canaan, dov’egli aveva patito tante amarezze, e pregato con tanto amore Dio: si partì perchè gli occhi suoi stanchi vedessero il suo Giuseppe, e perchè la mano di Giuseppe suo glieli chiuda. Vennero seco i suoi figli co’ figliuoli piccoli, e con le mogli, e con tutto quello ch’avevano; e in tutti erano sessantasette e, con Giuseppe e i due figliuoli, facevano settanta. Andò Giuda innanzi per far avvertito Giuseppe che suo padre veniva. E Giuseppe montò sul suo cocchio, e corse a rincontro del padre in Gessen; e, appena vistolo, gli si gettò a’ piedi, e poi lo strinse al suo petto piangendo. E il padre disse a Giuseppe: «Morrò contento, dacchè t’ho veduto, e ti lascio in vita, figliuolo mio». Giuseppe allora annunziò al re che tutti i suoi erano venuti in Egitto; e il re diede loro allegri pascoli nella terra di Gessen. E Giuseppe condusse il vecchio suo padre dinnanzi al re; perchè non si vergognava punto della vita semplice del padre suo e de’ suoi modi semplici. Domandò il re a Giacobbe: «Quanti anni avete?». E quegli rispose: «Il tempo del mio pellegrinaggio è cento trent’anni: vita dolorosa, e men lunga che il pellegrinaggio de’ padri miei sulla terra». E benedisse il re, e s’accomiatò da lui, sorretto dal braccio del suo figliuolo: e andò a stare con altri figliuoli in campagna, perchè la città regia sarebbe a lui stata carcere buia.