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chiamano cristiani e dabbene. Preghiamo Iddio che alla fine cotesta scelleraggine cessi; e che l’uomo ami l’uomo con rispetto, perchè senza rispetto non è società d’uomini, ma commercio e mandria d’animali.
Giuseppe fu dunque venduto a quell’Egiziano, da que’ mercanti. E Dio fu con esso; e gli riusciva in bene ogni cosa. Perchè dalle disgrazie, patite con coraggio e umiltà, Iddio fa nascere all’uomo buono consolazioni più grandi ch’egli non si ideava. Il padrone di Giuseppe, vedendo che ogni cosa gli riusciva a bene, gli pose affetto, e gli affidò le faccende della ricca sua casa: e Dio benedisse la casa dell’Egiziano in grazia di Giuseppe; onde s’accrebbe quella sostanza e in edifizi e in poderi.
Quand’ecco Giuseppe fu accusato di colpa non vera a quel signore; e, perchè gli uomini, e massime certi grandi del mondo, più leggermente credono il male che il bene, quel signore si bevve la calunnia, e, senza cercar prove, lo cacciò in una carcere. Ma Dio fu col povero calunniato; e fece che il preposto alle carceri ne concepisse stima e affezione, e s’affidasse a lui ogni cosa là entro. E Giuseppe conoscendo per prova l’ingiustizia e la crudeltà di molti tra gli umani giudizi, potette apprendere di lì a trattare con pietà i condannati; e potè vedere che abbandonarli per disperati alla pena, o inasprirli col disprezzo, non è buon modo di farli migliori.