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NOTE.



Pag. 18. — La predilezione di Giacobbe a Giuseppe aveva ragione e nella bontà del figliuolo, e nella memoria di Rachele, e nell’essere Giuseppe simbolo del Messia.

Pag. 49. — Mosè fu mosso a quell’atto da Dio, che dispone della vita degli uomini.

Pag. 64. — Giuseppe voleva che le sue ceneri fossero deposte, con le ceneri de’ suoi padri, nella terra da Dio promessa al popolo d’Israello.

Pag. 88. — La potestà è data da Dio per il bene degli uomini, il quale non può essere senza l’ordine. Anco chi abusa talvolta della potestà, dev’essere, per rispetto all’ordine, rispettato, tranne in quelle cose che offendono la legge di Dio.

Pag. 111. — Si può stendere la mano ai fratelli di lingua e di religione, per liberarli; s’intende, salve le leggi di giustizia; e semprechè ciò torni in meglio de’ fratelli.

Pag. 115. ― Da’ Cananei poteva Israello imparare a guardarsi da’ mali che li avevano condotti a rovina. Ne’ religiosi sociali doveri, Dio pienamente ammaestrava il suo popolo eletto.

Pag. 130. — S’intende sempre che l’uccisore operi per pubblica autorità riconosciuta e per giuste ragioni; o, come Aod, sia mosso da Dio.

Pag. 134. — Israello era popolo prediletto a Dio, popolo singolare, eletto a non dipendere dagli idolatri; siccome quello in cui dovevasi figurare e preparare la grande opera della Redenzione.

Pag. 199, 202, 219. — Ciò che non è lodevole secondo la ragione comune e non imitabile agli uomini, può essere rispettabile secondo una più alta ragione. Tali certi fatti della vita di Davide.

Pag. 219. — Non tutte sono d’uguale gravità le menzogne; non ogni nascondimento del vero è sempre colpa. Ma la legge evangelica ha perfezionata anche in ciò la mosaica; ha resa l’umana coscienza più cauta insieme e più sicura, più delicata e più dignitosa.