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gliene disse, credeva forse provocare su questa eletta gente lo sdegno del re novello; perchè quel ch’è fatto ad onore de morti, taluni lo prendono come onta de’ vivi. Davide, riconoscente a quelli di Jabes che operarono verso Saul come verso padre diletto, e verso Gionata come fratello; e onorandoli in suo cuore, che in mezzo alla fuga e alla paura comune fosse corsi, come famelici al cibo, al pericolo, per memoria d’un antico benefizio, e per compassione di chi non poteva più rendere loro nel mondo vantaggio nessuno: Davide mandò messaggi agli uomini di Jabes in Galaad, e disse loro: «Benedetti voi dal Signore che avete usata questa carità gentile a Saul, signor vostro, e onoraste le spoglie sue di sepolcro. Certo che Dio vi renderà merito di questa giustizia misericordiosa; ma dell’atto pio vi renderò guiderdone anche Davide».

Domanderà forse taluno chi è avvezzo a sospettare il male laddove appare il bene, e che getta via il liquido puro per vederne e assaggiarne la posatura come delizia, domanderà: Era egli sincero cotesto dolore di Davide? Io dico che sì. Come, quando l’uomo patito dal freddo, comincia a scaldarsi, allora si risente del freddo che sta per fuggire, e nuovi brividi gli ricercano tutta la persona; come, quando l’ammalato ricomincia a riaversi, e allora più che mai sente l’abbattimento del male che passa; così gl’infelici, quando la condizione loro sta per mutare, si rappresentano tutti in un fascio i patimenti ch’egli hanno patiti; e si conturbano delle passate disavventure, più forse che quando ne ricevono le percosse a una a una. Nel dolore di Davide si congiungeva non solo la pietà del suocero morto, la pietà di Gionata, di quel dolce amico che gli aveva salva la vita, e col santo affetto accompagnatagli