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la gente stava intorno a sentire): «Pregovi, date retta. Io do il valsente del podere; accettatelo: e così seppellirò il morto mio nel podere». Efron rispose: «Sentite, signore: il terreno che voi desiderate, vale quattrocento monete d’argento. Questo sarebbe il prezzo tra me e voi. Ma che fa? seppelliteci il morto vostro». Abramo sentendo così, gli pesò la moneta d’argento; perchè di que’ tempi la moneta non si contava, davasi a peso; erano pezzi senza conio, ma con un segno del Comune per accertare ch’egli era buona moneta. Gli pesò in presenza de’ popolani, i quali entravano e uscivano dalla porta. E il campo che prima era d’Efron, dov’era la grotta doppia riguardante la valle di Mambre, quella valle dove Abramo con Sara vissero del tempo; il campo con la grotta doppia, e gli alberi giro giro lungo i confini del podere, vennero a essere d’Abramo: e tutti il popolo fece testimonianza di ciò. Perchè allora non usava documenti scritti; e nascevano meno liti d’adesso. E così Abramo seppellì Sara sua moglie nella grotta doppia, dov’era luogo anco per esso quando egli morisse.
Abramo, che non aveva mai pensato ad acquistare poderi per sè vivo, l’acquista per il riposo della buona sua moglie morta: perchè la morte è pensiero più grave della vita; e le memorie dell’affetto sono più preziose d’ogni ricchezza: e una sepoltura è gran tesoro di memorie a chi sa farne uso, è gran libro a chi sappia leggerci. Poteva Abramo seppellire il corpo di sua moglie in una delle sepolture di quella gente, che n’era contenta, e l’aveva per onore e benedizione: ma egli non volle. Volle pagare il fondo; non mica che gli pesasse rimanere obbligato, ma gli piaceva poter essere sepolto anch’egli accanto