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fianco, e farò parola a mio padre di voi; e ogni cosa che io risappia saprete».
I servitori di Saul (servitori chiama la Scrittura Santa coloro che stavano intorno a quel re), i servitori di Saul, a’ quali nulla importava del re se non quant’egli servisse alle utilità loro, avranno fomentato il rancore suo, e fattogli la spia, e rapportate le parole di Davide, avvelenandole del loro proprio veleno; i più onesti avranno taciuto, temendo pur rendere avvertito del pericolo l’innocente. Ma Gionata il figliuolo, al contrario, fa all’innocente la spia delle trame del padre; e questo fa non solamente per compassione di Davide diletto, ma per amore del padre, che non si macchi di sangue e di vitupero, per amore della giustizia e di Dio, per amore della sorella. I deboli innocenti avvertire del pericolo che corrono, questo è fare nobilmente la spia: di tali spie ne vorrei; che non sono pagate, ma pagano con la borsa e con la testa o col cuore e il prezzo che pagano comecchessia, è caro e sacro.
Gionata stava sempre aspettando il destro di dire al padre in pro del cognato suo caro qualche buona parola. E un giorno ch’egli era all’aperto, e che la vista del cielo sereno pareva rasserenasse l’animo del re, il quale s’apriva a Gionata più confidentemente che mai; questi, affrettando le parole e abbassando la voce con atto d’instante preghiera, non come guerriero ardito ma come fanciulla timida, prese a dire: «Non fate male, padre mio e re, a Davide servo vostro, il quale non vi ha fatto alcun male; anzi s’adopra per noi, e mise la vita tante volte a cimento, come fiaccola esposta al soffio de’ venti; e sconfisse i vostri nemici: e così fu salvo, per grazia del Signore, Israello; e voi stesso, padre mio, ne aveste allegrezza. Perchè dunque volere un