Pagina:Tommaseo - Esempi di generosità proposti al popolo italiano, Milano, Agnelli, 1868.djvu/20

perchè l’esperienza de’ padri doveva giovare a’ figliuoli e ai nipoti lontani, e far vece di scuole; e perchè di secolo in secolo poche persone così bastavano a tramandare le memorie delle cose operate dagli uomini e rivelate da Dio, e potevasi conservare la storia e la fede nella sua purità. Sara di cenvensett’anni morì in un luogo che si chiama Ebron, nella terra di Canaan, nel bel paese che Abramo con Sara conobbero appena usciti di patria. Abramo e Isacco, il figlio loro unico, la piansero piamente. E Abramo andò a quelli del paese, e disse così: “Io sono forestiero e pellegrino tra voi. Datemi il diritto della sepoltura nel vostro suolo, ch’io ci seppellisca il morto mio.” Risposero quelli del paese dicendo: “Sentite, signore: voi siete come un messo di Dio tra noi; scegliete fra’ nostri sepolcri, e seppelliteci il morto vostro.” S’alzò Abramo allora, e s’inchinò al popolo della terra, ch’erano tutti presenti innanzi alla porta della città quand’egli parlava; perchè le faccende del Comune alla porta della città solevansi trattare all’aperto, che il sole le vedesse e gli uomini le sentissero.

S’inchinò Abramo, e disse a quegli abitanti: “Se piace al cuor vostro ch’io seppellisca il morto mio, udite di grazia. Pregate in mio nome Efron, figlio di Seor, che mi dia la grotta doppia ch’egli ha nell’estremo confine del suo podere, che per giusto prezzo me la ceda dinnanzi a voi in possesso e uso di sepolcro.” Si trovava Efron là tra gli altri a sentire; e rispose ad Abramo dicendo “Non sia così, mio signore, mai no. Ma piuttosto ascoltate quello ch’i’ dico. Io do il podere e la grotta ch’e’ in esso, presenti i figliuoli del popolo mio; ve la cedo: seppelliteci il morto vostro.” Abramo ringraziò rispettoso il popolo di quella terra e parlò ad Efron