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a me povera forestiera?». Egli rispose: «So tutto quel che faceste verso la vostra suocera dopo la morte di vostro marito; e che lasciaste i parenti e il luogo dove eravate nata e cresciuta, per venire in un popolo nuovo a voi. Iddio vi renda il bene che avete fatto, figliuola; e possiate riceverne pieno ricambio dal Signore Iddio d’Israello, al quale siete venuta, e ricovratavi nelle sue braccia». Rut allora, tutta confusa: «M’è ricambio assai, che ho trovata grazia negli occhi vostri, signor mio, che m’avete consolata, e parlate parole di misericordia al cuore dell’ancella vostra, che non sono nemmeno com’una di queste vostre che qui vi servono».
Mentr’ella con gli occhi bassi profferiva a bassa voce queste parole, la guardò Booz e si commoveva. E dice a lei: «Quest’è l’ora del mangiare: venite, e mangiate con gli altri e intingete la vostra fetta di pane anche voi nell’aceto». Com’egli ordinò, Rut all’ora del mangiare si sedette co’ suoi mietitori, ed ebbe la sua parte, e ne mangiò il suo bisogno, e se ne serbò per la sua buona suocera da portare la sera. I segatori, al vederle così fiorire i rossori sul viso, credevano che fosse dallo star china a raccattare le spighe al sole: ma gli era che la si peritava dinnanzi a loro. E pure le avevano rispetto come a padrona; pareva che ognuno badasse a non fare altro che gentile in presenza di lei, poveretta. Mangiato ch’ebbero, si rimisero all’opra. E Booz ordinò agli uomini: «Anco che la venga di pari a voi altro, lasciatele prendere quanto le pare; e lascierete apposta cadere delle spighe nel fare le manne perch’ella ne possa raccogliere; e badate di non le fare ripiglio né anco per mo’ di celia».
Verso sera, la giovane donna era stanca della nuova