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andrete, io verrò; e ove voi rimarrete, io rimango. Il vostro popolo sarà il mio popolo, e il Dio vostro, madre, il mio Dio. Quella terra che vedrà morir voi, e vi riceverà nel suo seno, in quella sarò sepolta. Iddio mi veda il cuore e Egli così mi dia bene, com’io intendo che non altro da voi mi divida se non la morte». Noemi, vedendo Rut risoluta del venire seco, non osò più voler essere lasciata sola.

E consolate ambedue, se n’andavano pel bello, come due persone che allora per primo stringessero famigliarità; perché allora s’erano incominciate a conoscere più intimamente, e perché incominciavano via nuova, e l’una all’altra nel mondo era tutto. Rut, badando pure a Noemi, non si sentiva punto stanca; e diceva fra sé: «Come avrei io potuto in questo viaggio lasciarla sola? Come avrebbe fatto questa povera vecchia sola?». A ogni disagio che patisse, si consolava pensando che Noemi aveva in compagnia una persona di cuore. Anche l’aspetto di valli e d’acque non mai viste le era diletto: e a Noemi domandava i nomi de’ luoghi; e Noemi era lieta di raccontarle quel che della storia del popolo suo sapeva. Ritornava Rut col pensiero di tanto in tanto a sua madre e diceva: «Non la vedrò più in questa terra». Ma nascondeva la sua tenerezza per non accorare Noemi. E già prima di partire, deliberata d’accompagnarsi alla suocera, ella aveva alla madre propria detto addio con amore e con riverenza di tutta l’anima, e chiestale l’ultima benedizione. Dunque così n’andavano queste povere donne, sulle quali gli angeli di Dio riguardano con dolce cura; e seminavano il loro cammino di dolci pensieri e parole sante.