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più difficile del guerriero ardimento, ma un affetto gentile nella forza, il quale c’insegni a evitare ogni ombra di dissensione con più avvedimento e prudenza che non si evitino gli agguati nemici. Se sotto alle insegne liberatrici covasse, oppur paresse covar, una voglia d’ingrandimento simile al volgare appetito delle ostili conquiste; se il fratello, accostatosi al fratello, credesse vedere non dico un signore arrogante, ma un tutore molesto; se le parti non fossero pari, sì che la parità non nuocesse alla necessaria ubbidienza, a quella forza unificatrice che è la prima condizione di vita; se insomma la gara fosse d’altro che di mutui sacrifizii, e se le insolite fortune e necessità non ispirassero insoliti pensieri ed affetti; la nazione chiamata a dare di sè un sublime spettacolo al mondo, lo darebbe abbominoso, e provocherebbe sopra di sè nuove pesti, senza che la consolasse nè la compassione de’ più indulgenti nè il testimonio della propria coscienza.
Qui giova, a nostro ammaestramento, vedere un po’ più d’appresso come via via si venisse questo popolo costituendo, e come a meglio costituirsi le stesse difficoltà gli giungessero provvidamente opportune. Morto che fu Giosuè, grave era il pericolo che, inebriati dalla vittoria, allettati dagli agi del nuovo soggiorno, coloro specialmente che avevano sortita porzione più pingue, istigati dalle genti nemiche circonvicine, e da quelle che vivevano tuttavia in mezzo a loro, si disunissero, chi per ambizione di prevalere, e chi per gelosia dell’ambizione altrui e che cotesta gelosia si facesse essa medesima, senz’avvedersene, a poco