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servito che a consolidare l’ordine che esse pretendevano di distruggere. Esse avevano per effetto di rigettare nel campo dei conservatori e dei retrogradi la massa enorme degli indecisi ondeggiante fra l’uno e l’altro partito. Così, a mio avviso, si può affermare, basandosi sulla esperienza e sul ragionamento, che questo mezzo è irragionevole ed inefficace.

Ancor meno ragionevole e meno efficace è secondo me il secondo mezzo. Esso è irragionevole ed inefficace perchè il Governo detiene tutti i poteri (armata, amministrazione, religione, scuole, polizia). Egli stesso fa ciò che si chiama la legge nei limiti della quale i liberali vogliono combattere. Il Governo sa assai bene dove è il pericolo. Egli non lascierà mai che quelli che si sottomettono a lui e che agiscono sotto la sua direzione tentino qualsiasi cosa che possa menomare il suo potere. Nel caso presente, ad esempio, il Governo che, da noi come d’altronde in qualsiasi altro paese, si appoggia sull’ignoranza del popolo, non permetterà mai che si propaghi la vera istruzione. Egli autorizza ogni specie di istituzioni collocate sotto il suo controllo e che si dicono destinate a istruire il popolo — le scuole, i collegi, le università, le accademie, i diversi comitati, i varî congressi, le pubblicazioni sottomesse alla censura. Ma egli non lo fa che fino a che queste istituzioni e queste pubblicazioni servono ai suoi fini, il che vuol dire ad abbrutire il popolo, o almeno non impediscono che egli si abbrutisca. Istituzioni e pubblicazioni non hanno che a fare il menomo tentativo di scuotere la base del Governo, ossia tentare di dissipare l’ignoranza popolare e il Governo, senza rendere conto ad alcuno della sua condotta, opporrà tranquillamente il suo veto, trasformerà e soppri-