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28 | P. I. AR. V. ALTRE CONSEGUENZE DEI MOTI DIURNO EC.. |
sieme: dunque si divideranno e dissiperanno: dissipati cascheranno finalmente sopra corpi simili; si moveranno insieme, e similmente con essi, si uniranno ad altri simili: in fatti gli omogenei, che naturalmente fluttuano in un mezzo, tenderanno a radunarsi; gli eterogenei a disperdersi.
Or mentre si operano queste separazioni e combinazioni, quante agitazioni, fluttuazioni, urti, sbalzi, e ribalzi devono frammischiarsi, finchè le parti unite prendano un assetto conveniente, da cui in seguito per altre incursioni vengono di nuovo turbate e svelte! In questi moti consistono le generazioni, e distruzioni delle cose: moti, che hanno luogo non solo dentro de’ corpi teneri, dei fluidi, dei corpi animati, dei vegetabili; ma fino nelle viscera delle rupi; poichè e pietre, e metalli, ed altri minerali, e furono un tempo fluidi, testimonio la miscella delle materie straniere che contengono, e si generano, e si rigenerano nelle cave matrici della terra. Ciò non deve esser continuo in apparenza; ma ricordiamoci del nostro principio primo; che i grandi effetti nascono per moti piccoli lentamente accumulati; e che queste, separazioni, o unioni, non possono farsi senza grandi difficoltà e resistenze; onde solamente per certi intervalli di tempo verranno alla loro maturità.
Concludiamo ciò, che si può dire con molta inclinazione all’assenso, che siccome del moto comune della Terra, e degli altri Pianeti, sotto il Zodiaco, altra sorgente naturale fuori del moto rotatorio dell’immensa attivissima massa del Sole non si scorge; così altro. principio, che possa agitare le parti della Terra stessa, sviluppare, determinare, e mettere in azione gli elementi attivi, dentro di essa imprigionati, la mente non trova, fuori del moto annuo, modificato dal moto diurno, e qualche poco alterato, quanto agli effetti, dal sito rispettivo del Sole per l’azione del calore, e particolarmente dal sito della Luna: il che merita d’esser considerato un poco meglio.
ARTICOLO V.
Altre conseguenze dei Moti Diurno ed Annuo della Terra; Dei quattro Punti Cardinali del Giorno, e dell’Anno.
I può rimarcare la difformità della circonferenza, o della curva, che scorre ciascuna parte della superfizie della Terra in vigore del moto composto, Diurno, ed Annuo. Poichè ogni parte della superfizie terrestre di 12 in 12 ore si trova verso il Sole una volta, ed un’altra dalla parte opposta, con differenza di distanza, quanta è la lunghezza del diametro del suo parallelo. Ma perchè intanto col moto annuo s’inoltra di molto, questa linea viene ad essere descritta a onde, cioè composta di tante epicicloidi allungate; e dico allungate, perchè il moto progressivo di molto avanza sopra quello di vertigine. Questo serpeggiamento poi tanto più profonde segna le onde, perchè in effetto la Terra gira nello stessa tem-
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