Pagina:Toaldo - Saggio meteorologico - 1797.pdf/40

24 PAR. I. 24 PAR: I. ART. IV. DEL MOTO ANNUO DELLA TERRA.

ad un vaso, per la forza d’inerzia non ubbidisce tosto o ad impulso nuovo, o a ritardo che sopravvenga al vaso; onde il fluido nel primo caso scorre addietro, per esempio in una barca piena d’acqua a poppa, e nel ritardo a prora; e poichè una simile accelerazione, e ritardazione sopravviene ciascun giorno ai bacini del mare, che sono coine le barche che portano l’acqua, deve l’acqua del mare necessariamente” ciascun giorno una volta accostarsi, o alzarsi verso le spiagge occidentali, un’altra alle orientali: e perchè le acque per il proprio peso debbono cadere, ed oscillare, nascerà secondo la varia disposizjone de’ vasi, o de’ mari, che due o più volte in 24 ore, fi faccia il flusso ed il riflusso . ‘

Quanto poi agli aumenti notabili che fi osservano nel flusso e nel riflusso tanto mensualmente nei Novilunj, e Plenilunj, quanto annualmente nei SolRizj, e negli Equinoz;; il Galileo li spiega con eguale acume: i Mesirui per l’alterazione del moto annuo accelerato nei Novilunj, ritardato n°’ Plenilunj: gli annui per l’alterazione degli aumenti, e decrementi del moto Diurno, resi maggiori nei Solstizj, minimi negli Equinozj, a cagione dell’inclinazione dell’Equatore all’Ecclittica, in quanto nei Solstizj il moto Diurno va a seconda dell’annuo, coincidendo affatto per tutta l’èéstensione del diametro dell’Equatore colla Tangente dell’Ecclittica; ma vegli Equinozj, essendo l’Equatore elevato sopra I’ Ecclittica il progresso del moto Diurno non avanza se non per una parte di esso diametro, restando tagliati fuori due Seni versi dell’obliquità dell’Ecclittica, cioè porzioni di diametro eguali a quelle, che comprese sono tra i cerchi polari ed i Poli, che fanno incirca la sesta parte di tutto l’aumento. i

Questa teoria del flusso e riflusslo del mare fu la prima ragionevole che fi producesse; ed almeno è chiara e fondata in un principio certo e meccanico. Mirabile certamente fu il pensamento del Galileo per spiegare le alterazioni mestrue delle maree; e confessa, che gli costò le vigilie di molte notti, quando considerò la Luna quasi legata alla Terra, a guisa di un piombino, il quale alzato, o allungato per la verga di un pendulo, avvicina, e allontana il centro di oscillazione, e con ciò ne fa più pronte, o più tarde seguite le vibrazioni . Fu questo un preludio del fistema della Gravitazione; siccome quando il Galileo si trovava un poco arrestato dal. non oslervarsi nel moto del Sole, o della Luna, queste alterazioni di velocità, e Copernico tenne fermo per il suo sitema ad onta delle non vedute fasi di Venere scoperte-poi dal Galileo, profetizzò, che questo ritardo, ed incitamento di moto fi scoprirebbe una volta, come in fatti lo scoprirono gli Astronomi dopo . Il fu Sig. Ab. de la Caille nelle sue Tavole Solari, le migliori che fi abbiano, introduTe, col consenso di tutti gli Astronomi, la Equazione della perturbazione prodotta dalla Luna nel moto annuo della Terra . Questa Equazione veramente non è che di 84 secondi di Grado in più, © in meno, cioè 175 in tutto . Non ostante, toccando ad ogni secondo di grado incirca 400 miglia, la Terra nel suo corso annuo intorno il Sole, secondo i varj siti e rispetti alla Luna, fi trova essere trattenuta, Oo avanzata, di 6494 miglia, la quale, come ognun vede, non è piccola alterazione.


Co-