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196 PAR. III. ART. I. DEI SEGNI DEL BAROMETRO.

circolo, e una corrente daria,o un vento verfo il centro del Iuogo,ove Varia @ diradata, per reftiruirvi Pequilibrio . Sembra quefto il moto pil naturale; ma ne poffono nafcer altri quafi oppoRi. Poiché Varia pitt diradata,e percid pil affottigliata, fe sia premuta per di fopra, pud efparerfi anche dai lati, fofpingendo Ilaria vicina, e produrre un vento oppofto, dal centro; quindi render pi leggera Ja colonna.

Pud Varia preffo terra rifcaldarfi, raretarfi, alleggerirfi: ma all’alto dell’Atmosfera pud farfi un compenfo nella fteffa colonna, o per un vento alto, che vi accumuli e comprima dell’aria portata dal di fuori, o per un freddo fopravveniente, come quando, e dove fi forma la gragnuola:

o pure raffreddato preflo terra un tratto d’aria, rifcaldarfi il tratro fuperiore o per fermentazioni, o per lazione de’ raggi folari in una nube; e nell’uno e nell’altro cafo, nel total della colonna rimanere il pefo di prima.

Da quefti rifleffi fi fcorge, che pud cambiarfi la denfita dell*aria, fenza che il Barometro fe n’abbia a rifentire:e all’oppofto pud il Barometro far moto, fenza che ne fegua pioggia, o cambiamento di tempo1.

III. La terza cagione, che col pefo dell’aria altera if Barometro, @ it Vento. 1.° Un vento, che incontra un oftacolo, o di montagne, o di vento oppofto, o d’altro, ivi accumula e condenfa Ll’aria, con cid fz rende pit pefante,e fara alzare il Meccurio. 2.0Se due venti partono da un luogo, verra a farfi una fpezie di vuoto fopra il Barometro, e il Mercurio meno premuto difcendera. 3.° Un vento Orizzontale gagliardo diNurba la preffione diretta dell’aria fopra il Mercurio; tanto pi che andando per tangente fi fcofta da terra, e procedendo realmente tende all’alto ( é un rifleflo giuftiffimo che mi comunicd a bocca il ch. P. Beccaria), Cid € chiaro per le leggi de’fluidi in moto,ed é provato dall’efperienze fopra accennate del Sig. Bernoulli: quindi fofsiando venti furiofi ft vede per lo pitt calare il Mercurio. 4.° Quando il Mercurio cala in fretta, fi deve afpetrar vento; perché il vento na(ce da uno sbilancio @ aris tra due Iucghi: Paria pi pefante,o pitt elaftica deve scorrere verfo quel fuogo, dove incontra meno di refiftenza. 5.° Se perd quefto sbilancio -nafca tra due luoghi rimoti, ficchée il luogo delloftervazione fi trovi tramezza, potra nafcere vento fenza notabile alterazione di Barometro, Varia di quefto luogo confervando il medefimo tuono, e pefo. Dalla direzione poi del vento fi potra arguire in quale de? due luoghi siafi aria rarefatta. 6.° Dal Barometro fi conofcera, fe lo sbilancio dell’aria» che produce un


ven-
  1. Il Sig. De Luc aveva escluso l’elaterio dell’aria per effer libera di’ fopray dall’ine fluir ful Barometro. Il Sig. di Beguelin nelle memorie di Betlino,l’ha rimeffo mel suo dritto, perche I’ aria di fotto non @ libera dal pefo dell’aria fopraftante. Per il caldo dovrebbe il Barometro la mattina y levato il Sole che rarefa l’aria abbaffarfi; e pure coftantemente fitalzay € cid a cagione dell elaterio crefciuto per il calore nell’aria; e I’ effetto non fegue fe non due ore circa dopo mezzodi, quando I’ aria ha potuto ampiamente spander e rarcfarfi 5) allora una tarefazione simile (per l’equilibrio dell’Atmosfera ) deve farfi dalla parte oppofta y € percio il Mercurio cala coftantemente anche dopo la mezza notte. Quefta specie di marea diurna nel Barometro @ provata per una lunga ferie d’offervazioni dal Dottor Chiminello mio Nipote e compagno all’Offervatorio s ¢ come & vedes fclicemcute spiegata.