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lo stesso parere. Secondo questi gran Filosofi, restano fissati e conglutinati nelle piante questi sottilissimi fluidi, e da essi probabilmente provengono gli odori e sapori delicati dei fiori, dei frutti, e le altre virtù spiritose delle piante.

16. Diciamo una parola del moto egualmente necessario alla vegetazione, che l’atmosfera imprime ai succhi. Ho accennato qui sopra, che il peso e l’elaterio dell’aria deve influir molto a movere i fluidi nelle piante. Ma il calore ed il freddo, producendo un’alternativa di rarefazione e di condensazione, tanto nell’aria, che nei succhi istessi, devono contribuirvi ancor più. Questa alternativa prepara i succhi nella terra; il corpo spugnoso delle radici gli assorbe, il calor del giorno li rarefà, e con ciò gli spinge avanti; il fresco della notte li condensa, e con ciò fa luogo ad altri liquori per introdursi. Finalmente, correndo un’eguale alternativa di dilatazione e di contrazione nei canali delle piante, ne risulta una specie di moto peristaltico, o di fistole e di diastole, che promove il progresso, e forse la circolazione dei fluidi per tutto il corpo delle piante.1

17. Per osservazione de’ Fisici Botanici niente v’è di più favorevole alla vegetazione, che un calore accompagnato d’umidità; l’umidità presta la materia, il calore il moto. Una tale costituzione ha luogo nei tempi coperti, variabili, piovosi, burrascosi: perchè in questo tempo più frequente è più forte è


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  1. Questa circolazione del succo nelle piante è stata di recente mostrata e posta fuor di dubbio nella pianta acquatica detta Cara, dal Sig. Ab. Corti Lettor di Filosofia nel Collegio di Reggio, ora Rettor benemerito del Nobile Collegio di Modena.