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18 P. I. Cap. I. Influenza generale ec.

sparsi, come si è detto, in sì grande abbondanza dell’atmosfera. Io non dirò, che ogni specie di terra fissa attragga quella specie di spiriti, che le sono proprj ed omogenei, ciò non sarebbe assurdo, queste affinità tra sostanze e sostanze essendo cognitissime in natura; ma è fuor di dubbio, che la terra si carica di tutte le deposizioni dell’aria.

13. Se i lavori operassero solamente attenuando le terre, si potrebbe replicarli tutti in un giorno, e basterebbe. L’attenuazione e la sottile divisione delle terre, è bensì attissima e necessaria per se stessa, affine che possa abbracciare le semenze e le radici, e dar un facile passaggio all’umidità, ai succhi, agli spiriti nutritivi: ma finalmente, ripetiamolo, la sola attenuazione servirebbe poco senza l’influenza dell’aria, e i pigri lavoratori avrebbero qualche ragione di dire, che le tavole dell’aratro non ingrassano le terre. Ora i lavori moltiplicati sono vantaggiosi: purchè passi tra loro un certo intervallo di tempo, questo tempo è necessario affinchè la porzione di terra esposta all’aria possa imbeversi degli spiriti vegetabili di cui era priva. Quando questa porzione può essersi impregnata, si volta di sotto con nuovo lavoro, è si espone all’aria un’altra porzione, che riceve una bonificazione simile, e così di seguito. Ecco il frutto de’ lavori: donde si comprende anche che utile è seminare alla superficie, dove si raccoglie la sostanza feconda che viene dall’aria. Se poi penseremo, che i concimi istessi, e le terre fertili ma crude, si preparano, si digeriscono, si maturano per mezzo dell’azione del sole e delle meteore; si confesserà, che la fecondità della terra dipende intieramente dall’atmosfera, e dalle sue modificazioni, che sono le meteore istesse.1


14. Sin

  1. Circa la fertilizzazione delle terre per mezzo degli ingrassi, delle misture, de’ lavori, ec. merita