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RISPOSTA.

Questo è ciò, che i Filosofi compiangono senza però stupirsene, perchè si conosce l’indole delle cose umane, la ripugnanza, che in genere provano gli uomini a prestarsi a cose nuove di qualche mole. Si è altrove accennato il destino dell’innesto del Vajuolo, che trovò da per tutto tante contraddizioni, non ancora ben superate. In oltre quanto ai Principi, queste cose devono passare pegli esami di Gabinetti, de’ Consiglj, de’ Magistrati, de’ Ministri; ed è noto quanto tutta quella trafila soglia ritardare le deliberazioni. In qualche luogo le Polveriere si fanno sotto terra, dove non v’è bisogno di questa difesa; altrove le disgrazie de’ fulmini, che non sono frequentissime, facilmente si scordano. Per altro la pratica de’ Conduttori si va già avanzando in pubblico, e in privato, anche fuori della gran Bretagna. Il Serenissimo gran Duca di Toscana ha già fatto armare i Magazzini del suo Stato. Il Sig. di Saussure col suo esempio ne ha promossi molti in Ginevra, ed uno ne ha voluto al suo Castello di Ferney il celebre Sig. di Voltaire. Molti privati poi in tutti i Paesi avevano già posto in opera questo apparecchio. Non è forse lontano il tempo, in cui questa pratica sarà resa universale, come lo è nell’America Inglese, ove le persone non vogliono più abitare in case disarmate.

CONCLUSIONE.

V

Olendo imparzialmente confrontare, e pesare, quanto fin ora fu esposto, e discusso, tanto a favore, che contra i Conduttori; la Conclusione di questa disputa sarà questa: Che veramente col mezzo de’ Conduttori non si può promettere un’intiera ed assoluta immunità da ogni accidente di fulmine: che per altro i Conduttori, lungi di portar verun pericolo nuovo, sommamente diminuiscono il pericolo comune de’ fulmini: similissimi in questo all’Innesto del Vajuolo; poichè siccome l’innesto non garantisce assolutamente dal pericolo chi è innestato, ma infinitamente lo scema, così fanno i Conduttori rispetto al fulmine. Perciò avendo i Conduttori a loro favore tutti i gradi di probabilità, per il loro fine, dalla Teoria, dall’esperienza, dagli esempj, chiamano senza riguardi i suffragj della prudenza, che non sia cavillosa nei timori, ad adottarli1.


  1. Si dimanderà se vi sia qualche mezzo da proteggere le persone dai fulmini. Io ne ho detto qualche cosa nel Saggio Meteorologico. Certo gli uomini, e gli animali portano dentro di loro la chiamata de’ fulmini a cagione dell’abbondanza degli umori, che contengono. Pur troppo frequenti e luttuose sono l’esperienze ogni anno di persone uccise in tal guisa. Che gli umori formino la chiamata del fulmine oltre che si ha dalla Teoria, v’è l’osservazione, essendosi talora veduto in uomini, estinti dal fulmine, le vestigia dell’istesso fulmine per tutte le ramificazioni delle vene fino delle più sottili capillari, tantochè niun Anatomico avrebbe saputo fare un’iniezione così dilicata. Più sottili che sono i Conduttori, più facilmente vi scorre il fuoco elettrico. Ma perchè il fulmine lacera, e squarcia i cor-