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Apologia de’ Conduttori. 57

no senza riguardi i suffragi della prudenza, che non sia cavillosa nei timori, ad adottarli1. Vedete altre difficoltà sciolte nell’Appendice.


  1. Si dimanderà se vi sia qualche mezzo di proteggere le persone dai fulmini. Io ne ho detto qualche cosa nel Saggio Meteorologico. Certo gli uomini, e gli animali portano dentro di loro la chiamata de’ fulmini a cagione dell’abbondanza degli umori, che contengono. Pur troppo frequenti e luttuose sono l’esperienze ogni anno, di persone uccise in tal guisa. Che gli umori formino la chiamata del fulmine, oltre che li ha dalla Teoria, vè l’osservazione, essendosi talora veduto in uomini, estinti dal fulmine, le vestigia dell’istesso fulmine per tutte le ramificazioni delle vene fino delle più sottili capillari tantochè niun Anatomico avrebbe saputo fare un’iniezione così dilicata. Più sottili che sono i Conduttori, più facilmente vi scorre il fuoco elettrico.
    Ma perchè il fulmine lacera, e squarcia i corpi animali? Perchè contengono bensì molto fluido, ch’è veicolo del fuoco, ma inoltre hanno vasi membrane, tendini, cartilagini, ossa, la pelle, i peli stessi che sono per se elettrici, e resistenti (Per dirlo in passando, si può credere, che la frizione dei fluidi contro i solidi, questi elettrici in origine, quelli per comunicazione, ecciti, e mantenga quello, ch’è fuoco vitale, il caldo animale, le funzioni della vita). Urtando dunque il fuoco del fulmine in queste parti resistenti, quivi s’irrita, infuria, lacera, e squarcia; talora stritola minutamente tutte le ossa; d’donde anche ne avviene, che i Cadaveri de’ fulminati, Uomini o Animali si corrompono prestissimamente (e gli antichi dicevano, che le carni diventavano venefiche). Così s’osservò nel cadavere del Sig. Richman, in cui il fulmine era entrato nella fronte, ed uscito per un piede.
    Dunque un Uomo, un Animale, esposto all’aria procellosa, si trova in pericolo non rimoto di aver un fulmine:
    Il Sig. le Monnier, il Medico osservò che un uomo isolato in mezzo di un orto in tempo di procella, tenendo solamente una mano elevata, si e lettrizzava a segno di attirare coll’altra mano delle segature di legno. Un’altro uomo tenendo con una mano elevata una pertica di legno, a cui era attortigliato un filo di ferro fino alla mano, mandava dal suo corpo vive scintille (Ist. Elett. T. II. p. 166.). Non è dunque dubbio, che un uomo solitario, ed esposto non attragga l’elettricità aerea; e quindi se ne viene uno sgorgo notabile, non possa esser percosso facilmente dal fulmine. Cresce il pericolo, se si ricoveri sotto un albero, specialmente solitario, come si è detto sopra, e maggiormente nel principio della pioggia.

    Quanto alle vesti, ogni tela di materia vegetabile, lino, canapa, ec. è pericolosa, per esser corpo attraente. Repellente è la lana, e molto più la seta, specialmente, come si è esservato, se sia di color blò; ma bisogna guardarsi dalle guarniture di metallo. Quì v’è una discrepanza di opinione


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