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34 Apologia de’ Conduttori.

SESTA DIFFICOLTÀ.

P

ER insinuare l’utilità dei Conduttori Metallici si dice, che i fulmini di fatto, dove cadono nelle fabbriche, sembrano avventarsi specialmente ai metalli, o seguire le traccie dell’umido: ma ciò non è sempre vero: poichè si vede, che i fulmini saltano di quà di là, e scherzano in mille modi, investono tutti i corpi promiscuamente, danneggiano ogni forte di materie, anche delle più resistenti, come legni secchi, pietre, e i vetri stessi, che si fanno i più ripugnanti. Dunque non concorda la natura del fulmine coll’oggetto de’ Conduttori Metallici.

RISPOSTA.

Senza arrogarsi di conoscere, e di render ragione di tutti gli scherzi che fa il fulmine: in generale però si concepisce il loro andamento. Poichè osservandosene bene le traccie, e gli effetti nelle fabbriche, e volendone giudicare con occhio filosofico imparzialmente, si troverà quasi sempre, ch’essi sono stati provocati da’ metalli palesi, o nascosti, a da vene di umido, qual può esser anche una goccia di pioggia, o un occulto stillicidio.

Un volume potrei addurre di osservazioni; quanti appunto sono i fulmini, che danno nelle case, e negli altri Edificj. La mattina dei 17. Settembre 1772. vi fu un temporale assai fulminoso in questa Città di Padova, e ne’ contorni; in pochi minuti moltissime saette scoccarono: sembravano seguitarsi come una fila di mortaretti. Quattro percossero fabbriche distinte, e se ne poterono osservare gli effetti: una scoccò nella Chiesa delle Monache di S. Marco, e visibilmente cominciò dalla croce posta sulla facciata: tale ingresso ebbe anche quella della Madonna del Torresino in Vanzo; la terza fece minori danni nella casa dell’Eccellentissimo Ermo in Prato della Valle, ove fu osservabile che in una stanza terrena presso il portico traforò un vetro della finestra come un trapano; ma è da osservare altresì, che questa finestra ha una ferrata, a cui it fuoco del fulmine tendeva venuto dall’alto, o púr da basso. La quarta finalmente battè la fabbrica di questa pubblica Specola, e ne lasciò segni, e danni sparsi da sommo ad imo, seguitando visibilmente la traccia delle molte catene e dei numerosissimi ferri


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