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Sopra i conduttori 43

to una che realmente pareva danneggiata, ed era appunto quella nel cui conduttore le persone avevano veduto cadere il fulmine. Feci salire un copritore li tetti per isvitarla; ed avendola portata a basso, fummo ben sorpresi in vederla non solamente fusa alla cima, ma ancora incurvata e contorta per lo spazio di due pollici e mezzo, sebbene al sito ove termina la curvatura fosse la spranga di due linee e mezza di diametro. Ho fatto invitare un’altra punta sul conduttore; e conservo la danneggiata come un tesoro nel gabinetto Elettorale. Parmi questo un fatto, che parli altamente per l’utilità de’ conduttori. Fatelo sapere ai Fisici di Venezia, al Sig. Toaldo di Padova, e al Sig. le Roi dell’Accademia delle scienze di Parigi.


Estratto dalla Gazzetta di Genova Num. 137.

Nel prossimo passato Ottobre (1779) un fulmine cadde sulla Chiesa di nostra Signora della Guardia, situata in cima d’un monte fuori di Genova, la quale è un celebre Santuario. Eravi stato posto un conduttore, che dalla croce del campanile (per quanto pare un poco discosto) passava sopra il tetto della Chiesa alla croce sopra la facciata, indi scendeva in terra. Non ostante il fulmine danneggiò la facciata medesima, e fece varj guasti dentro la chiesa.

Pare (poichè non si anno che pochi cenni dalla Gazzetta) che nell’adattare il conduttore non si abbia avuto tutta la cura di legare le molte catene di ferro che entravano nel volto dell’atrio, nelle quali però è saltato il fulmine senza trovar uscita. Nella Gazzetta c’è una critica che non meritava tanta serietà, e sembra figlia di partito.