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S’avvicini a poco a poco il capo sigillato sinchè èntri nella fiamma; quando il Mercurio comincia a riscaldarsi, alle pareti del tubo si formano infinite bolle d’aria, che unendosi divengono grosse; e si portano verso la parte elevata del tubo, ma spariscono entrando nel Mercurio ancor freddo, e non escono che tardi dopo d’essersi molto ingrossate; perciò bisogna che tutto il tubo sia sopra la bruciera.

Dopo un certo tempo, secondo il grado di calore, e la quantità di Mercurio, l’ebullizione comincia: il Mercurio si agita con violenza, batte nel vetro, che minaccia di rompere; l’ebullizione cominciata si mantiene da un capo all’altro tenendo il tubo nella fiamma, quando il Mercurio si slancia, il calore dilata l’aria, che si sparte in mille bollicelle impercettibili, che danno al Mercurio un bigio biancastro, che sparisce al ricader nel Mercurio. Diversa è la quantità d’aria, che esce dai diversi tubi; questa si distacca la maggior parte dalle loro pareti, led una tubo così purgato, se anche si vuota, e si riempie di nuovo Mercurio, non fornisce più tanta aria; così pure escono delle bolle d’acqua in forma di schiuma; in somma que-