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Balbi, che scoppiò sopra Vicenza, così quel famoso, e recente di Francia 13. Luglio 1771, descritto nelle memorie dell’Accademia delle Scienze; così in fine il Globo nostro, per le relazioni del Piemonte, ove sembra aver finito. Un cane, scrivemi un altro Cavaliere dal Monferrato, un cane che camminava innanzi ad un carro, al primo romore di quel tuono sordo fermossi, allargando le gambe, e piantandosi sulle quattro sue zampe, tenendosi così rigidamente fermo, sin che fu passato il fragore, e specie di tremore del suolo. Possono dunque essere questi Globi masse di fuoco elettrico, quale si tiene quello de’ fulmini.

D’altra parte sarà un poco difficile persuadersi, che un fuoco così sottile ed attivo, qual è l’elettrico, sia raffrenato per sì lungo spazio, in massa tanto enorme, quanto risulta la massa del Globo nostro, di mezzo miglio; e poi che camminasse così lentamente rapporto alla cognita velocità del fuoco elettrico quasi istantanea, che ben si scorge da chi contempla una nuvola fulminante scorrere in un baleno con lunghe striscie con solchi ardenti, le ventine di miglia; nè mai si vedrà spandere lente, e molli fiamel-

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