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fuoco, che cascavano sino a terra, vedendosi a gettare nelle case, e nei fiumi, lasciando però odore di zolfo, accompagnato il di lui corso da certo sordo continuato fragore quasi come di fusetta. Quello ch’è straordinario si è, che nell’istesso tempo si vide un tal fuoco, secondo le fedeli relazioni avute in questa Città, in tutte le Campagne; nelle Terre vicine, e in lontane Città disparate, ed opposte, come ne’ luoghi di Castino, Mango, Roccaverano, Morra, Guarene, e Alessandria; e a tutti quanti che il videro appena trascorso, e passato, sembrava che cascasse, e finisse, e svanisce affatto, benchè siasi visto lungo la medesima linea, da Sirocco a Maestro, da diversi spettatori molto gli uni dagli altri lontani. Dopo il di cui passaggio, trascorso lo spazio in circa di due minuti, scoppiò un forte tuono, che si propagò verso Mezzogiorno con gran velocità, proseguendo un tal fragore sinchè insensibilmente sentissi a mancare a cagione della lontananza del luogo, ove scorreva nel suo passaggio. Ciò tutto seguì a Ciel sereno, circa le 24. e mezzo, del giorno 11. del