Pagina:Toaldo - Completa raccolta di opuscoli osservazioni e notizie diverse contenute nei giornali astro-meteorologici, Vol 4 - 1803.djvu/255


e notizie ec. 247

sto in esperienza. L’acqua di quella Tazza, come neppure quella d’altra Scudella vicina, non era punto, nè poco gelata; avvicinandosi indi colla Tazza in mano (quando fu sulla porta per entrare nella Stanza della Meridiana in un ambiente molto meno freddo) sentì un crepito; credè crepata la Tazza; ma vide formate di repente le lamelle piramidali, o i cristalli del ghiaccio, ben folte; che riempivano la Tazza, e me le mostrò tosto. Questo fenomeno già Osservato dal Fahrenheit il primo, poi da tanti altri, per essere piccolo, non è meno curioso, nè meno difficile da spiegarsi. Come? per formare la quiete delle particelle dell’acqua, qual si richiede per il ghiaccio, non opera la quiete del vaso, nè il freddo stesso? ma piuttosto vi contribuisce il trenmito, od il caldo stesso in certo grado? Non si può dir’altro, se non che, come per assettare dei materiali irregolarmente posti, conviene agitarli, p. e. del grano gittato in uno stajo, così per assettarsi le particelle dell’acqua a formare il ghiaccio, occorra qualche agitazione, alla quale può benissimo contribuire un grado di calore.

38. Per ora non mi sovviene altro nè di questo fatto, nè di altri, da riporsi sotto la

Q  4