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terrestre, che fu cercata in tutti i tempi dai Fisici, e dagli Astronomi, per ispiegar varj fenomeni, come la durazione del crepusculo, la sede delle Aurore Boreali, l’estensione dell’ombra spuria nell’Ecclissi ec.

Una volta non v’era altro mezzo di conoscere l’altezza dell’atmosfera, se non la durazione del crepusculo. Il calcolo si trova nei libri volgari d’Astronomia: risulta l’altezza d’intorno 40 miglia Italiane. Le nuvole ascendono appena a 4,05 miglia. All’opposto l’Aurore Boreali dalla paralasse, si trovano elevate a 200, 300, 400 miglia, mą niente di stabile. Neppure, il Crepuscolo offre il vero limite, o sommità dell’atmosfera; ma solo quell’altezza a cui arrivano i vapori, o in cui le particelle dell’aria sono assai dense per riflettere la luce, quando ogni ragion vuole, che vi sia ancor sopra un’aria più sottile, attinente, e gravitante sulla terra, componente cioè la sua atmosfera.

Dunque la maniera più sicura sarà quella del Barometro; e venne tosto in mente al Pascal, quando il Signor Perier suo cognato ebbe fatto l’esperienza sul Pui de Dome. Una colonna di Mercurio di 27 pollici presso terra, dove comincia l’atmosfera, fa equi-